Il 21 aprile è Pasqua, la festa più antica al mondo, che anche noi celebriamo. Ce l’hanno donata le nostre sorelle e fratelli ebrei, che commemorano la liberazione dalla schiavitù in Egitto del loro popolo, guidato da Mosè. E la celebrano in occasione del primo plenilunio, dopo l’equinozio di primavera: un agnello è sacrificato, la sua carne consumata con un pasto rituale.
La Pasqua cristiana celebra, invece, la risurrezione di Gesù, la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio primaverile, quest’anno il 21 aprile. Gesù, nato a Betlemme e cresciuto a Nazaret, dopo aver insegnato a riconosceci sorelle e fratelli, ha dovuto soffrire, ha pianto, è stato tradito: i suoi amici gli hanno voltato le spalle…
Dei soldati lo arrestano, lo mettono in croce tra due ladroni. Ma lui è così buono che li perdona. Così impariamo anche noi a perdonare, a essere leali, di parola, sempre generose e generosi verso gli altri.
Ecco perché è risorto: perché era solo e tutto amore. E l’amore è più forte della morte. Pasqua è una festa così grande che non cade mai nella stessa data. Anche perché è legata al risveglio della natura, dopo l’inverno, ha risonanze agresti e profumi di primavera.
Chi di noi vive in campagna, ha più facile accorgersi dell’arrivo della primavera, perché sbocciano i primi fiori e la natura torna a risvegliarsi, gli alberi rimettono le foglie ed è tutto un tripudio di vita. Oggi, come in passato, si ritrovano sulla tavola le spighe di grano tramutate in pane, le erbe, le uova, l’agnello, tutti caratteristici alimenti della Pasqua.
Allora,
Happy Easter
Joyeuses Pâques
Frohe Ostern
Feliz Pascua
Boa Pascoa e…
Buona Pasqua!