Domenica 21 novembre celebriamo la Giornata nazionale degli alberi per diffondere rispetto e amore per la natura e la loro difesa.
Ricordo ancora con quanta emozione, bambino alla scuola primaria, salivo con il mio alberello tra le mani ‒ lo stesso facevano i miei compagni e compagne – il colle Incisa che sovrasta Fumane, il mio ridente paese in quel di Valpolicella, per deporre nella terra la mia pianticella.
Il colle, balcone panoramico sulle distese di vigneti che fanno la ricchezza dei fumanesi, era allora quasi completamente brullo… Quelle piantine, pini cresciuti con amore, sono oggi una piccola foresta che adorna il santuario della Madonna de la Salette, posto su un roccione del colle, che i compaesani avevano costruito nell’800, al fine di scongiurare un’epidemia di peronospora che stava rovinando le viti, ricchezza della valle. Il santuario ricorda l’apparizione della Vergine ai due pastorelli Massimino e Melania che custodivano le loro mucche sulle montagne di Grenoble (Francia), a La Salette appunto.
Nel prepararmi a scrivere queste righe, in un soleggiato pomeriggio ottobrino, sono salito al Parco delle Colombare, parco storico della città, a poche centinaia di metri dietro la redazione del nostro giornalino e una delle zone verdi più amate dai veronesi. Da tempo non vi andavo.
Mentre mi inoltravo nel parco beandomi dei colori di un autunno incipiente ‒ pensando che è tra le fronde degli alberi che la nostra specie ha mosso i primi passi in quell’accogliente grembo verde e umido che ci nutriva e ci teneva lontano dai predatori ‒ il mio sguardo viene attirato da un filare di 14 ulivi (dono dei volontari di Angeli del Bello) piantati la primavera scorsa.
Al 9° ulivo, un cartello richiama la mia attenzione:
Tu sei il mio albero
con le radici fonde nella terra
tu, il mio passato, con un segreto.
Io mi fido di ciò che non vedo
di ciò che non mi hai dato
di ciò che non è ancora arrivato
(da Tu sei il mio albero di Margherita Maria Morena Frigo, 2020).
Gli alberi hanno notevoli benefici sul nostro organismo. Allora, piantare un albero diventa un segno che simboleggia la vita e ci regala il futuro.