Considero una fortuna l’aver concluso i venerdì di Quaresima raggiungendo, dopo cena, con altre donne e uomini di Verona, la cattedrale della città, per un momento di preghiera. Eravamo invitati a vivere quel momento alla sola luce delle nostre candele (ognuno ne portava una come simbolo del proprio battesimo) in solidarietà con tutti quegli uomini e donne, grandi e piccoli, che in Ucraìna sono costretti a trascorrere le notti nei rifugi, al freddo e nel buio.
Il mio pensiero allora se ne andava spontaneamente a quelle bambine e bambini (in tv ne abbiamo visti tanti) che da più di un anno sono privati della scuola perché gli edifici sono stati distrutti dai bombardamenti o non sono agibili perché pericolosi, divenuti bersaglio di attacchi indiscriminati, e a passare le notti là sotto terra.
Immaginando le loro sofferenze, vorrei far arrivare a loro, anche a nome vostro, l’augurio più bello di Buona Pasqua.
È già la seconda volta che quei bambini e bambine celebrano la Pasqua sotto le bombe… Loro, che in maggioranza sono di religione ortodossa, la Pasqua la celebrano non il 9 di questo mese, ma domenica 16 aprile.
Mi vengono in aiuto le parole de Il tempo derubato di Germana Bruno, insegnante e scrittrice per bambini:
È tempo di allegria e spensieratezza,
tempo di tanti giochi e leggerezza,
(…) Ma il tempo non è per tutti uguale
e qualche volta è assai poco leale,
ci sono bimbi tristi e pensierosi,
senza né giochi né gesti affettuosi,
portano addosso un pesante fardello
e non c’è bacio ad alleggerire quello.
Chi toglie ai bambini il loro tempo,
sia colto da dolore e da sgomento,
perché quell’incosciente ha derubato
la luce che risplende nel creato,
ha tolto il suo profumo ad ogni fiore,
all’arcobaleno ha rapito ogni colore.
Da Jessica, Silvia e padre Elio, l’augurio più bello di Buona Pasqua!