LA COSA GIUSTA DA FARE

«Ma io ho solo aiutato un mio compagno, mica sono arrivato primo», sono le parole che Gioele ha esclamato, benché in lacrime, alle persone adulte che lo applaudivano come se la corsa l’avesse vinta lui.

Gioele, 9 anni, appena promosso in quinta elementare, per sostenere un coetaneo scivolato a terra, si ferma per aiutarlo a sollevarsi e lascia perdere la vittoria nella corsa esordienti… «l’unica cosa giusta che si doveva fare».

Quel video che “immortala” il gesto di Gioele l’ho visto anch’io più volte. Dicono sia diventato virale. Nella gara dei 400 metri durante il Gran gala esordienti, un meeting di atletica leggera a Lucca, Gioele, che veste la maglia dell’Atletica Virtus Lucca (la società dove per alcuni anni aveva militato Marcell Jacobs, il nostro campione olimpico dei 100 metri) corre davanti al gruppo con un altro, Lorenzo.

A 80 metri dal traguardo, in un testa a testa, nell’ultima curva della pista, si lancia per lo sprint, supera Lorenzo che però inciampa e cade. Gioele non ci pensa due volte: con un rapido scatto si gira, torna indietro e aiuta Lorenzo che subito si rialza…ma Gioele che aveva rallentato è superato a pochi metri dall’arrivo da un avversario che aveva sempre superato.

Ecco un gesto che senza tanti giri di parole spiega il vero senso dello sport e dell’atletica: rinunciare al primo posto per aiutare l’avversario. Quel gesto scatena gli applausi dalla tribuna… Ma Gioele non capisce il perché di tanto clamore.

«Gioele ha fatto ciò che doveva fare, una cosa assolutamente nella norma ‒ dice il suo papà ‒. Sono i valori della nostra famiglia e sono felice che sia a lui che alla sorella maggiore, anche lei sportiva, abbiamo trasmesso i valori del vivere insieme».

L’ottimo piccolo atleta ha un cuore che batte forte, non solo per arrivare primo, ma anche per aiutare gli altri.