DI CHI E’ LA “CATTIVA” CONDOTTA?

Nella mia vita in Africa mi sono anche occupato, con gioia, di scuola primaria. Il cruccio casomai era che non arrivavo a soddisfare il desiderio di educazione dei troppi ragazzi e ragazze che abitavano dove vivevo anch’io: le aule non bastavano mai per accoglierli tutti.

Molto presto mi sono reso conto che nell’educare, una lode valeva più, ed era più efficace, di un rimprovero (“Sei stato bravo, ma potevi fare meglio!”).

Che un complimento produca effetti positivi, a partire dall’autostima, sui ragazzi e sulle ragazze seduti sui banchi di scuola più di cento rimbrotti mi è stato confermato anche in quei pochi articoli o testi di pedagogia che ho frequentato.

Ma ecco che Giuseppe Valditara, politico e giurista, dal 22 ottobre 2022 ministro dell’Istruzione e del Merito nel governo di Giorgia Meloni, di fronte al disagio crescente ritiene di risolvere il problema con le… bocciature!

Con un 5 in condotta fattosi… educativo.

Caro signor Ministro, ‘sta faccenda del 5 in condotta mi ha fatto proprio arrabbiare. Ma come, mi son detto, l’amico priore di Barbiana, don Lorenzo Milani, che ai bambini e bambine della scuola ha consacrato la sua vita, non avrebbe più ragione?

Mi permetto un consiglio: legga o riprenda in mano Lettera a una professoressa. Ne sono certo: non avrà più dubbi sul fatto che la scuola dell’obbligo (quella dello ius scholae) non può e non deve bocciare perché non può essere quel “grande ospedale che cura i sani e respinge i malati”, per usare le parole di don Lorenzo.

Mi consola la certezza che nessun insegnante, per quel che so, utilizzerà mai il 5 in condotta per… umiliare la persona cui insegna, per ritrovarsela l’anno seguente peggio di come l’aveva lasciata.  

Nel frattempo, noi ragazze e ragazzi, ancora più seri sui libri e attenti agli insegnanti così da meritare il… 10 in condotta!