Adesso che siamo tornati a scuola in presenza, pensiamo un attimo all’estate magica per il nostro Paese in termini sportivi. Abbiamo visto l’Italia volare e il mondo inseguirci…
Tutto cominciava l’11 luglio. La sera di quella domenica l’Italia, per la finale degli Europei, incontrava a Wembley, il tempio del calcio inglese, la nazionale di casa. Quel giorno era la festa di san Benedetto, patrono d’Europa. Il santo di Norcia poteva mai tifare per la Brexit? Sappiamo com’è finita: ci siamo ritrovati in cima all’Europa. Quando si dice fare gioco di squadra!
Da Londra, a Tokyo per le Olimpiadi. Per scoprire che il figlio del vento è uno di noi, Marcell Jacobs e che nel quartetto (4per100) c’è anche quel simpaticone di Fausto Desalu (accento sulla u) nato a Casalmaggiore (Cremona) da papà e mamma nigeriani. Insomma, un’Italia con una marcia in più e meravigliosamente colorata. Italiano anche l’uomo che salta più in alto: Gianmarco Tamberi.
Le donne ci avevano già sorpreso alle Olimpiadi, ma le sorprese ci aspettavano alle Paralimpiadi, che ci hanno suscitato emozioni ancor più forti. Abbiamo visto cose incredibili anche alla nostra fantasia più sbrigliata: la fragilità che diventa forza. Bebe Vio che conquista l’oro nel fioretto femminile. La meningite e l’amputazione di braccia e gambe non l’hanno fermata…unica a tirare di scherma senza i 4 arti. Il più grande spettacolo dopo il Big Bang…
E la storica tripletta azzurra nella finale dei 100 metri femminili per atleti che competono con protesi a un arto? Sul gradino più alto del podio è finita la più giovane, Ambra Sabatini, 19enne. E poi argento Martina Caironi e bronzo Monica Graziana Contrafatto, una reduce da una missione in Afghanistan, dov’era stata ferita…campionesse del mondo.
Voglia, fatica, preparazione, grinta, studio, umiltà…così vinciamo tutti. Italia stupor mundi. Che sia l’occasione buona di dare un’insegnante di educazione fisica anche nella scuola primaria?