Il 16 e 17 settembre, Verona ha ospitato la celebrazione nazionale della 18ª Giornata per la custodia del creato. Tema proposto da papa Francesco per la giornata: “Come le acque scorra il diritto e la giustizia come un torrente perenne”. E le persone veronesi sanno bene che cosa significhi “scorrere”, innamorate come sono del fiume che avvolge la loro città.
La Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato è fissata al 1° settembre e segna l’inizio del Tempo del creato, che si conclude il 4 ottobre, festa del nostro santo patrono, quel Francesco di Assisi che otto secoli fa cantava:
Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore
(Cantico delle Creature)
Quel giovane ricco cambia vita, facendosi povero, per aiutare i deboli e gli indigenti. Viaggia vestito di stracci, predicando la bellezza del creato. Le sue parole raccontano l’amore profondo per tutte le cose, uomini, animali e piante, per lui tutti sorelle e fratelli. Parla agli uccelli e riesce a rendere mansueto un… lupo, perché crede nella vittoria del bene sul male.
Attorno a sé raccoglie degli amici che con lui condividono quello “stile di vita”, riuscendo anche ad attirare delle giovani, prima fra tutte, Chiara, figlia di un nobile di Assisi.
San Francesco ci insegna, oggi ancora, che è l’Amore “l’arma” più potente che abbiamo tra le mani e che il perdono è capace di evitare l’insorgere di qualsiasi (inutile) guerra.
Allora, prendiamoci cura del nostro territorio, rendiamo ancora più bello il posto dove ci è dato di vivere e frequentare la scuola.
Ci sarà dato, così, di realizzare i nostri sogni, anche quello di essere… felici.