Ecco giunta la primavera.
Con il suo arrivo, abbiamo aperto le finestre di casa nostra. Il sole vi è entrato, facendo svanire quegli odori che sanno di chiuso e di stantio. Si toglie la polvere che si è accumulata un po’ ovunque e i colori ritrovano il loro splendore.
Così la casa si ricolma di gioia. C’è tanta voglia davvero di respirare a pieni polmoni quanto di nuovo e di vivido c’è nell’aria.
Anche gli amici di Gesù, ogni anno, sono invitati a trovare il tempo per aprire le finestre della loro vita alla luce di Dio, a togliere la polvere che si è depositata in qualche angolo nascosto di noi stessi, là dove nascono pensieri e propositi. È il tempo della primavera dell’anima, del rinnovamento spirituale. È il tempo di Pasqua.
Si racconta che, tanto tempo fa, una candela, accesa nel buio della notte, era un faro per tutti i viandanti: chiunque poteva scorgerla anche dai luoghi più lontani. Quella luce calda e confortante li carezzava e illuminava.
Ma una notte, ecco l’amara sorpresa: la luce della candela si spense. D’altronde, una candela mica dura in eterno! Si doveva prevederlo. E invece, nel rimanere completamente al buio, panico e sconforto avvolsero l’animo di ogni viandante.
Passarono alcuni istanti che sembrarono lunghi come secoli. Poi, improvvisamente, un passante ricordò che in soffitta conservava una vecchia candela, un altro trovò una torcia, un terzo un lumino…ma ahimè, senza cerino, era tutto inutile.
Fu allora che un viandante s’accorse di averne uno in tasca. Ne conosceva bene la durata, cioè un istante. Ma ne andava della vita di tanti. E allora lo usò per accendere un camino, dal quale ogni candela trovò fiamma, ogni cero luce, ogni lume scintilla.
Hai indovinato come si chiama quel Cerino? Quel Cerino lo conosci anche tu…si chiama? Gesù!
Buona Pasqua di risurrezione a tutte e tutti!