Il 13 novembre celebriamo la Giornata mondiale della Gentilezza. È un giorno in cui siamo invitati a promuovere l’attenzione e il rispetto verso chi ci è vicino, la cortesia dei piccoli gesti, la pazienza, l’ascolto dei bisogni degli altri senza dimenticare i nostri.
Gentile è chi dice parole come grazie, per favore, prego e scusa. Chi è altruista e disponibile con gli altri. Così dovremmo essere non solo il 13 novembre, ma tutti i giorni…
Lo scrittore Henry James affermava che «nella vita umana tre cose sono importanti. La prima è essere gentili. La seconda è essere gentili. e la terza è essere gentili».
E sai cosa diceva Madre Teresa? Che «le parole gentili sono brevi e facili da dire, ma la loro eco è eterna!».
Essere gentile è sempre possibile. Capita di alzarsi di cattivo umore, per via di un cattivo voto: succedeva anche a me… E ti sembra di incontrare solo persone scortesi. Ma poi una compagna di classe ti invita a condividere con lei la sua merenda. E la tua tristezza svanisce un po’, vero?
Per essere gentile, non serve fare grandi cose. Sono i piccoli gesti che fanno la differenza. Te ne suggerisco alcuni: scrivi un biglietto “Ti voglio bene!” e nascondilo nella borsa della mamma, nella tasca della giacca del papà o nella cartella di tuo fratello o di tua sorella. Vedrai che effetto!
Sull’autobus, lascia il posto a sedere a chi ti sembra averne più bisogno di te: vedrai che sorriso…
Infine, di’ sempre grazie quando qualcuno fa qualcosa per te: non costa nulla, ma è importante.
Viva la gente gentile!