A Joe e Kamala… siamo con voi!

Caro Joe,

anche noi ragazzi e ragazze del PM tifavamo per te. Siamo stati contenti di apprendere che avevi vinto tu le elezioni per diventare presidente degli Stati Uniti. Detto tra noi, eravamo ormai un po’ stanchi delle battute sguaiate e prepotenti del tuo predecessore.

A partire dal 20 gennaio, con il tuo giuramento sulla Bibbia, avrai i pieni poteri. Siamo qui per chiederti di passare subito a tradurre in realtà le promesse che hai fatto in campagna elettorale. 

Bello aver messo a capo della tua comunicazione tutte donne. Loro saranno il volto nuovo della presidenza americana nei rapporti con l’esterno, quindi anche con noi italiani, amici da sempre, e in particolare con la stampa. 

A noi, simpatici ammiratori di Greta Thunberg, interessa che il tuo Paese rientri nell’Accordo di Parigi sul clima. Siamo coscienti dell’emergenza climatica e la notizia del ritorno americano in questo impegno ha tutto il nostro apprezzamento.

Importante è anche restituire dignità alla popolazione nera, decisiva per la tua elezione, e messa in crisi dall’uccisione di George Floyd a Minneapolis e da altri simili episodi Ci sembra di capire, infatti, che nel tuo Paese c’è un “razzismo sistemico” che dice l’urgenza di rivedere il comportamento delle forze di polizia. 

A te e alla tua vice, Kamala Harris, prima vicepresidente donna della storia degli Stati Uniti, che a noi risulta molto in gamba, oltre a essere figlia di madre indo-americana immigrata da Chennai e padre di origine giamaicana, l’augurio di lavorare giorno dopo giorno perché tutti e tutte nel nostro mondo (curdi e palestinesi compresi) si viva nella giustizia e nella pace.

Auguri, Joe! Auguri, Kamala!