In una città del regno di Feltro-Feltro, c’era una volta un cappello senza testa che passeggiava per le strade. Oltre che senza testa, il cappello era anche senza pancia, senza piedi e senza mani. Insomma, era senza niente. La gente diceva: È scappato dalla bottega del cappellaio. È un cappello pericoloso, portatelo in prigione. Calma disse il cappello, oggi è la festa di carnevale e, come tutti sanno, a carnevale ogni scherzo vale. Proprio così. Il cappello aveva scherzato e aveva voluto spaventare la gente. Alla fine della festa, infatti, tornò sulla testa del re. Da allora, nel regno di Feltro-Feltro, nel giorno di carnevale i cappelli vanno a passeggio da soli.*
Il Carnevale è una festa che viene da lontano. Nei tempi antichi era un momento in cui si organizzavano festeggiamenti in cui il…disordine aveva la meglio e si poteva fare tutto ciò che era proibito. Le gerarchie venivano stravolte: i poveri facevano finta di essere ricchi e viceversa. Ciascuno interpretava il personaggio che voleva. Di qui forse il bisogno di mascherarsi.
Oggi maschere, coriandoli, stelle filanti, travestimenti, scherzi, imperdibili sfilate di carri allegorici… sono gli ingredienti del Carnevale. Che quest’anno però non potremo celebrare per via del Covid-19. E non aiuta rimandarlo, come si vorrebbe fare, perché il Carnevale ha un legame temporale molto preciso. È infatti una ricorrenza… cattolica.
L’indomani del martedì grasso inizia un periodo di 40 giorni che conosciamo come Quaresima e che ci porta a Pasqua.
Durante questi giorni mamme e nonne preparano i dolci tipici del carnevale. In diverse città (vedi Viareggio o Venezia) il carnevale è particolarmente festeggiato. E anche qui a Verona, dove si fabbrica il nostro PM, non si scherza: siamo alla 491° edizione e il suo culmine è il venerdì che precede l’inizio della Quaresima che, con la sfilata dei carri, coinvolge in maniera appassionata tutta la popolazione, grandi e piccoli.
*Ogni scherzo vale, Gianni Rodari